La Confservizi-CISPEL Sardegna all’incontro dibattito “E all’ora?”

Promosso da Sinistra Sarda, si è svolto il 12 febbraio 2015, presso l'Auditorium L'unione Sarda a Cagliari l'incontro dibattiti "E all'ora? La nostra continuità territoriale. Trasporto pubblico e mobilità interna in Sardegna".
Locandina E all'ora?

Il presidente Paolo Piras e il direttore generale Ottavio Castello hanno partecipato, in rappresentanza della Confservizi-CISPEL Sardegna, all’incontro dibattito “E all’ora? La nostra continuità territoriale. Trasporto pubblico e mobilità interna in Sardegna”, promosso da Sinistra Sarda e svoltosi nel pomeriggio di giovedì 12 febbraio 2015 presso l’Auditorium L’unione Sarda a Cagliari. Ha moderato i lavori Leonardo Marras, presidente dell’ATP di Sassari e componente della Giunta Esecutiva Confservizi-CISPEL Sardegna.

Di seguito un sunto dell’intervento del presidente Paolo Piras:

La Confservizi-CISPEL Sardegna accoglie con favore ed incoraggia da sempre i momenti di riflessione riguardanti i Servizi Pubblici. Il convegno “E all’ora?” interessa un settore, quello del trasporto collettivo, di grandissima importanza per una regione come la Sardegna.

La nostra specificità, infatti, costituita dall’esistenza di pochi agglomerati urbani di grandi e medie dimensioni e da una miriade di piccoli comuni distanti tra loro, impone di pensare a modelli di trasporto più creativi rispetto a quelli tradizionali. Prendere atto che un terzo della esigua popolazione della nostra regione è concentrato nell’area metropolitana di Cagliari, che un altro terzo è concentrato in meno di dieci centri urbani ed il restante terzo è disperso in centinaia di piccoli centri, ci deve far rifuggire da logiche trasportistiche pensate per i grandi agglomerati urbani della penisola e dell’intero pianeta.

Occorre dunque essere convincenti nel proporre alternative concrete senza facili innamoramenti di modelli estranei alla nostra cultura ed alla conformazione del nostro territorio. Bisogna riaffermare con forza che il sistema della mobilità si riforma se al centro del sistema viene posto il cittadino che usufruisce dei servizi. Il modello di trasporto intelligente e razionale non dovrà perdere di vista l’obiettivo principale di servire con efficacia e con efficienza il cittadino-utente, salvando l’occupazione e, possibilmente, incrementandola.

D’altro canto, sono noti i goffi tentativi di negazione del diritto costituzionale del cittadino alla mobilità, sacrificato sull’altare dell’asettica efficienza economica. L’auspicio è che gli incontri come questo possano contribuire in maniera positiva e qualificante alla nascita di un sistema di mobilità migliore e sostenibile nella nostra regione.

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